Lo stile di Emma Ciardi si inserisce nel grande filone della pittura veneziana vedutista. Nei suoi studi giovanili imparò ad apprezzare vari stili pittorici, dai quali trasse insegnamento, modificandoli ed applicandoli al suo singolare modo di osservare la realtà. In particolar modo ammirava Guardi e, come Canaletto fece con la camera ottica, fotografò i motivi che la colpivano o dipinse en plein air, come gli impressionisti, in parchi e giardini di aristocratiche dimore per poi elaborare il risultato durante la stesura. Il suo lavoro univa le impressioni caratteristiche della vita ad uno studio approfondito compiuto sulla tela.
Tra i maggiori soggetti della sua produzione troviamo piazze e vedute delle città da lei visitate, Firenze, Londra, Parigi, Basilea e perfino Bruges. Anche Venezia e gli storici giardini popolati da dame e cavalieri antichi sono stati tra i grandi protagonisti del suo repertorio con quella pittura leggera e brillante, così densa di materia, che bisogna guardare i suoi dipinti assai da vicino per apprezzare lo spessore ricco e pieno di colore del suo tocco pittorico. Nel 1929 Emma Ciardi si trasferì nella campagna trevigiana ove trascorse i suoi ultimi giorni, ritirandosi a dipingere nella quiete del territorio, ma riuscendo ancora a stupire, grazie alla pregevole esperienza tecnica e pittorica maturata.